Rosso e Oro

Immagine: 
Josefa de Ayala y Cabrera, Natura morta con dolci, terrecotte e fiori (1676), olio su tela ?? Santarém, Biblioteca Municipal Anselmo Braamcamp Freire
Tesori d'arte del barocco portoghese
20/04 - 01/09/2002
Musei Capitolini,
Palazzo Caffarelli-Clementino

Dipinti, argenti, ceramiche e azulejos del Seicento. Inedito panorama dell'arte e della cultura portoghese nel XVII secolo.

La guerra, le conquiste, il sentimento religioso, i traffici commerciali, le materie prime, il gusto e le suggestioni provenienti da lontane terre di conquista nell' arte del Portogallo del XVII secolo.
La nuova Mostra allestita negli spazi di Palazzo Caffarelli, già presentata con successo al Museo Jaquemart Andrè di Parigi, attraverso un'accurata selezione di dipinti, argenti, ceramiche, porcellane e pannelli di azulejos illustra un'epoca storica tutta da esplorare, che avrà per i visitatori italiani e stranieri un carattere di assoluta novità.
E' un panorama dell'arte del Seicento in Portogallo che si presenta ai nostri occhi in forme originali, ma perfettamente inserite all'interno della "civiltà dell'immagine" del Barocco europeo.

La Mostra evoca momenti significativi di un'epoca difficile della storia portoghese, segnata - tra il 1580 e il 1668 - dall'aspra lotta per la riconquista dell'indipendenza condotta contro la corona di Spagna e dalla tensione verso il conseguimento di una ritrovata unità nazionale intorno alla nuova casa regnante dei Braganza, il cui stemma araldico è campito dai colori del rosso e dell'oro, assunti a simbolo del Barocco portoghese.

Contrasti politici e ideali civili si riflettono negli "Incendi di Troia" e negli "Incendi di Sodoma" di Diogo Pereira, dove la presenza della figura di Enea, eroe pio e giusto, prefigura quelle doti di coraggio e fedeltà ai principi religiosi del "principe cristiano ideale" incarnate, in quegli anni, da Giovanni IV di Braganza, protagonista della lotta per l'indipendenza della Spagna, mentre i sentimenti religiosi del tempo si riflettono in alcune "Nature morte" di Baltazar Gomes Figueira e nella pittura di soggetto sacro di Josefa de Ayala, ancora fortemente permeata dallo spirito della Controriforma.

Se alcuni aspetti della pittura offrono spunti di riflessione sul travaglio politico e religioso che porterà alla nascita del nuovo stato nazionale, nelle "nature morte" di Josefa de Ayala i vassoi e le alzate in argento e oro, ricolmi di una straordinaria varietà di fiori e frutti, si fanno viva testimonianza di quelle materie prime (oro, argento e zucchero di canna) che affluivano abbondanti dalle miniere e dalle piantagioni delle colonie brasiliane portoghesi.
Allo stesso tempo, gli splendidi argenti, le oreficerie, le ceramiche, le porcellane e gli azulejos esposti in mostra, con le loro forme e i loro motivi decorativi, evocano il vastissimo orizzonte delle conquiste coloniali lusitane, che si estendevano - fin dal secolo precedente - a oriente e a occidente del mondo conosciuto, dal Brasile all'Africa, dall'India alla Cina.
Nelle rarissime porcellane cinesi del Cinquecento e del Seicento importate dai portoghesi in occidente e subito ricercate da nobili e colti borghesi in tutta Europa, così come nelle ceramiche portoghesi coeve, che imitano nelle forme e nei decori bianchi e blu i motivi della porcellana cinese dell'epoca Ming, cogliamo il seme della perenne fascinazione della cultura europea occidentale per l'oriente e il primo frutto di quello straordinario contatto tra civiltà lontanissime tra loro, ma giunte ad un raffinato grado di evoluzione, di cui furono protagonisti gli intrepidi esploratori e mercanti lusitani.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini
, Palazzo Caffarelli-Clementino
Tipo
Evento
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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