Le asce di rame di Batrawy

Immagine: 
24/02 - 10/04/2011
Musei Capitolini,
Pinacoteca Capitolina, Sala di S. Petronilla

Esposizione al pubblico delle asce di rame (2500-2300 a.C.) dal Palazzo Reale dell’antica città di Batrawy in Giordania, scoperto dalla missione archeologica della Sapienza Università di Roma, dopo i restauri effettuati dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma.

La storia della scoperta del sito archeologico di Khirbet- al-Batrawy, ai confini del deserto basaltico giordano, è la storia straordinaria di una città dimenticata per quattromila anni.

Sino al 2004 nessuno poteva immaginare che su una collina alla periferia nord della città di Zarqa, in Giordania centro-settentrionale (a 40 km da Amman), agli inizi del III millennio a.C. sorgesse una città con possenti mura e un tempio di notevoli dimensioni.

Estendendo una ricerca in corso a Gerico, sempre nel Levante meridionale, un team di archeologi dell’ Università di Roma “La Sapienza”, diretto da Lorenzo Nigro, ne ha riconosciuto la natura di insediamento umano con campagne di scavo sistematiche dalla primavera 2005 (www.lasapienzatojordan.it).

Eretta su una rupe a dominare il deserto e le sue rotte carovaniere, Batrawy fu una vera e propria “porta” orientale della Palestina, che collegava il Fiume Giordano alle piste attraverso il deserto siro-arabico, in un’epoca in cui gli spostamenti erano tutt’altro che facili: dromedari e cammelli non erano ancora utilizzati come mezzo di trasporto, che avveniva a dorso di asini.

Nell’ultima campagna del 2010 si è raggiunto un nuovo traguardo: la scoperta del Palazzo conferma che questa città era un centro di prima grandezza nella regione.

Nel magazzino palatino gli archeologi hanno riportato alla luce grandi giare, ancora contenenti derrate alimentari, principalmente orzo (fondamentali per lo studio della vita quotidiana nel sito e della sua cronologia attraverso le analisi C14), vasellame di lusso, manufatti in osso lavorato (tra cui un pugnale cerimoniale), un raro tornio da vasaio (all’epoca una vera innovazione tecnologica), e quattro asce di rame.

Le quattro asce di rame, tra i primi esempi di questo genere di armi realizzate in Giordania, avevano un valore simbolico e per questa ragione erano state tesaurizzate nel magazzino del Palazzo Reale.
Il procacciamento del metallo, il rame in questo caso, e la realizzazione delle asce erano attività economiche e produttive avanzate, svolte con il sostegno e nell’ambito del palazzo.
Le asce assumono, dunque, un significato particolare, come insegne del potere regale.
Le quattro asce sono state rinvenute al centro del magazzino, dentro un piccolo nascondiglio nel pavimento ai piedi di un pilastro.

Esse sono forgiate in rame e hanno un peso variabile tra gr. 713,03 e gr. 160,56; illustrano due tipologie diverse, con alcune peculiarità morfologiche che sono state rese più leggibili dal restauro: tre appartengono ai tipi allungati più comuni del periodo, con una lama a ventaglio ottenuta attraverso un’attenta martellatura; una invece, più grande, è del tipo largo a bandiera e presenta un foro passante quadrangolare per il fissaggio al manico.

L’esemplare più lungo è contraddistinto da una coda allargata, per facilitarne il fissaggio all’immanicatura, che avveniva tramite incollaggio con catrame e fasciatura della parte posteriore che veniva inserita nel manico di legno (il restauro ha mostrato la presenza di uno schiacciamento sul tallone, presumibilmente dovuto all’inserimento nell’immanicatura).
Dopo la fusione in stampi aperti, le asce sono state rifinite per martellatura, in particolare nei tre esemplari del tipo lungo, per creare la lama a ventaglio, la quale è stata successivamente affilata.

In tutta la Palestina e la Giordania del Bronzo Antico III (2700-2300 a.C.) erano note sino ad oggi solamente sette asce (e pochi altri oggetti in rame) dello stesso periodo.

Le asce di Batrawy, grazie alla disponibilità del Dipartimento delle Antichità della Giordania, sono state restaurate presso l’ Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro da un’équipe di esperti, sotto la supervisione della direttrice dell’Istituto Gisella Capponi.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini
, Pinacoteca Capitolina, Sala di S. Petronilla
Orario

Martedì-domenica 9.00-20.00
La biglietteria chiude un'ora prima
Giorno chiusura: Lunedì

Biglietto d'ingresso

Mostra gratuita previo acquisto del normale biglietto di ingresso ai Musei Capitolini.

Ingresso ordinario
Intero € 8,50
Ridotto € 6,50
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): € 7,50 intero - € 6,50 ridotto
Gratuità e riduzioni

Durante la Settimana della Cultura 2011 (9-17 Aprile, 2011) il biglietto intero/ridotto è di € 3,50 mentre è previsto il pagamento del biglietto ridottissimo di € 2,00 anche per categorie aventi diritti a gratuità. La gratuità è prevista per bambini sotto i 6 anni, gruppi di scuole elementari e medie (inferiori), portatori di handicap e accompagnatore e possessori della RomaPass e Roma&Più Pass relativamente all'ingresso ai primi 2 siti.

Informazioni

060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

Tipo
Mostra|Archeologia
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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