L'Arianna di Guido Reni

Immagine: 
Guido Reni (Bologna 1575 - Bologna 1642), Nozze di Bacco e Arianna
19/09 - 27/10/2002
Musei Capitolini,
Palazzo Caffarelli-Clementino

Le avventurose vicende di uno degli ultimi capolavori di Guido Reni, le Nozze di Bacco e Arianna, creduto distrutto da un incendio nel 1650 e di cui è di recente ricomparso un grande frammento con la figura di Arianna.

Viene presentato per la prima volta alla stampa ed al pubblico un grande frammento delle "Nozze di Bacco e Arianna" di Guido Reni (Bologna 1575 - Bologna 1642), celebre composizione del maestro bolognese da sempre creduta irrimediabilmente distrutta.
Il frammento consiste in una maestosa tela alta due metri e venti e larga un metro e mezzo raffigurante Arianna, attualmente presso una collezione privata e recuperata grazie a Sir Denis Mahon e Andrea Emiliani.

Interpreti principali della complessa vicenda sono la regina Henrietta Maria di Borbone, moglie del re d'Inghilterra Carlo I Stuart, e il cardinale Francesco Barberini, nipote di Papa Urbano VIII.

La francese e cattolica Henrietta esprime nel 1637 il desiderio di avere un quadro di soggetto mitologico per il soffitto della sua camera da letto nella Queen's House di Greenwich.
E' il cardinale Barberini a far da tramite per la realizzazione dell'opera: la commissione riveste grande importanza perché si trova al centro dei rapporti diplomatici tra Roma e Londra, nel tentativo del Vaticano di riportare nell'alveo del cattolicesimo l'"eretica" Inghilterra.

Il quadro, eseguito da Guido Reni a Bologna nel 1638 - 1640 e subito inviato a Roma per la spedizione finale, rimase bloccato in Italia a causa del precipitare della situazione in Inghilterra, in preda alla guerra civile: la stessa regina Henrietta si rifugia in Francia nel 1644 mentre il re Carlo I sarà decapitato qualche tempo dopo.

Nel 1647, finalmente, la tela viene inviata a Henrietta in Francia ma un anno più tardi la regina deve venderla per ovviare alle proprie difficoltà economiche.
L'opera entra quindi nella raccolta di Michel Particelli d'Hémery, collezionista e ministro delle finanze del regno di Francia: secondo le fonti più autorevoli dell'epoca, alla sua morte la vedova avrebbe dato ordine ai domestici di ridurre il quadro in pezzi, scandalizzata dai nudi femminili.

La precisione con cui è stata scontornata la figura di Arianna - da oggi in mostra - in realtà fa pensare che la "distruzione" del quadro sia consistita in un preciso lavoro di scomposizione della grande tela: non è escluso che siano possibili ritrovamenti di altri frammenti dell’originale.

I visitatori che verranno a scoprire l' Arianna di Reni ai Musei Capitolini potranno poi facilmente metterla a confronto con le altre tele del maestro bolognese della Pinacoteca Capitolina, esempi della così detta ultima maniera di Guido, continua occasione di fascino e dibattito critico.
La mostra sarà presentata successivamente nella Pinacoteca Nazionale di Bologna dal 9 novembre 2002 al 12 gennaio 2003.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini
, Palazzo Caffarelli-Clementino
Tipo
Evento
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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