“Roma e Reggio Calabria insieme per l’Arte”

Immagine: 
31/10/2009 - 07/02/2010
Musei Capitolini,
Palazzo dei Conservatori – Sala degli Arazzi

Uno scambio di opere d’arte tra la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria e i Musei Capitolini inaugura il "Patto di gemellaggio culturale Roma e Reggio Calabria"

“Roma e Reggio Calabria, insieme per l’ Arte” è il primo evento organizzato nell’ambito del patto di gemellaggio culturale tra Roma e Reggio Calabria, promosso da i due sindaci Giovanni Alemanno e Giuseppe Scopelliti.

I legami storici e culturali tra le due città sono antichi e profondi. Fin dal 351 a.C l’antica Rhegion, una delle più fiorenti città della Magna Grecia, si alleò con Roma, dapprima per contrastare le incursioni dei Bruzi, in seguito contro Pirro e poi contro Cartagine, partecipando alle guerre puniche con navi e contingenti militari. Successivamente, nell’89 a.C., in seguito alle guerre sociali, la città calabrese divenne municipium cum suffragio, conservando tuttavia lingua e tradizioni greche. In onore di Cesare Ottaviano Augusto cambiò il suo nome in Rhegium Julii.

Il patto di gemellaggio culturale tra Roma e Reggio Calabria ravviva oggi l’antica amicizia per favorire la nascita di nuove realtà culturali e turistiche. Nell’ambito del gemellaggio verranno promossi scambi culturali che, valorizzando il ricco patrimonio storico e artistico delle due città, intendono favorire la conoscenza e la collaborazione reciproca.

La prima iniziativa promossa vede la partecipazione di due tra le più importanti istituzioni cittadine, i Musei Capitolini di Roma e la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, e la scelta delle opere in prestito è stata concepita secondo un criterio che tiene conto del loro particolare significato simbolico.
Ai Musei Capitolini nella prestigiosa Sala degli Arazzi in Palazzo dei Conservatori, saranno esposti tre dipinti provenienti dalla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria e rappresentativi delle collezioni del museo calabrese: il Cristo e l’adultera di Luca Giordano (Napoli 1634 – Napoli 1705 ) e due tele di Vincenzo Cannizzaro artista nato a Reggio Calabria alla metà del ‘700 - il Martirio di San Lorenzo e la Caduta di Simon Mago . Nella scelta dei dipinti si vuole sottolineare il ruolo svolto dalla ricca cultura figurativa romana per tutto il ‘600 e ‘700 nella formazione dei giovani artisti che, anche dalle regioni del meridione, giungevano a Roma per apprendere l’arte del dipingere. Anche l’artista napoletano Luca Giordano, che ebbe una notevole e vasta produzione, si era formato a Roma accanto a Pietro da Cortona, prima del suo soggiorno a Venezia. La scelta delle due tele di Vincenzo Cannizzaro (Reggio Calabria 1742 – Reggio Calabria 1768) è invece del tutto particolare. L’artista, morto in giovane età dopo un breve, ma proficuo soggiorno a Roma, fu costretto per l’aggravarsi della sua malattia a rientrare in patria, nonostante i promettenti inizi della sua carriera pittorica. Nei due dipinti presentati, realizzati dopo il ritorno nella città natale, sono evidenti le reminescenza e le influenze della cultura figurativa, da Pompeo Batoni a Giaquinto, che il pittore reggino aveva assimilato nel corso del soggiorno romano.
Alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria sono concessi in prestito dalle collezioni Capitoline un dipinto, Diogene e Platone , opera di Mattia Preti, insieme a due busti, Omero e Pitagora , provenienti dalla Sala dei Filosofi in Palazzo Nuovo.
Il prestito dei due busti rende omaggio alle origini greche della città di Reggio Calabria con l’esposizione dell’effigie, tramandataci dall’antichità, di due grandi protagonisti della cultura greca che raggiunse nelle colonie della Magna Grecia notevoli vette culturali, sia nell’ambito della poesia che della filosofia. I temi dell’epos e del mito narrati da Omero vennero ripresi e cantati nelle liriche del poeta Stesicoro (vissuto nel VII – VI sec. a.C.), che la tradizione definisce di Imera, anche se altri ritengono nativo di Locri o di Metauro.
Con la scelta del busto di Pitagora, una delle rare rappresentazioni del filosofo pervenutaci, si rende omaggio a questa grande figura di matematico, politico e filosofo, che proprio in Calabria aveva fondato la scuola che da lui prende nome. Le colonie di Crotone, Sibari e Reggio Calabria furono le sedi più importanti della scuola pitagorica i cui insegnamenti sopravvissero ai tumultuosi eventi dai quali fu in parte travolta.
Insieme agli antichi busti viene concesso in prestito un dipinto del più importante pittore nato in Calabria, Mattia Preti (Taverna 1613- Malta 1699), attualmente conservato nella Pinacoteca Capitolina. L’opera, Diogene e Platone verrà esposta nella Pinacoteca Civica accanto ad un altro quadro dello stesso autore presente nelle collezioni del museo, Il figliol prodigo, favorendo così il confronto tra le due tele.
Attraverso questo importante scambio di opere d’arte viene confermato il legame privilegiato che fin da tempi molto lontani unisce Roma e Reggio Calabria, con la consapevolezza reciproca del valore storico e culturale delle due città da trasmettere alle nuove generazioni.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini
, Palazzo dei Conservatori – Sala degli Arazzi
Tipo
Mostra|Archeologia
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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