Max Penson, fotografie 1925 - 1945

Immagine: 
Max Penson, Spettatori ad una partita di calcio nello stadio Dynamo di Tashkent (1930) ?? Mosca, Museo della fotografia
FotoGrafia - Festival internazionale di Roma
17/05 - 22/06/2003
Musei Capitolini,
Palazzo Caffarelli

Immagini di Max Penson, fotografo simbolo del costruttivismo russo degli anni 20, la cui opera solo di recente è stata riesumata dagli archivi in cui l'aveva sepolta l'ostilità di Stalin.

Il Festival internazionale di FotoGrafia è uno degli eventi fondamentali del programma "I Festival di Roma" , a cura del Comune di Roma.

Nato nell'estate 2001 come appuntamento annuale per inserire la città di Roma nel grande circuito internazionale della fotografia, il festival è aperto a tutti i linguaggi della fotografia dal fotoreportage alla fotografia storica fino alle sperimentazioni contemporanee.

Dall'8 maggio al 22 giugno 2003 oltre 40 esposizioni, incontri e eventi, tra scenari suggestivi e aperti all'innovazione.

Max Penson nasce nel 1893 a Velizh, in Bielorussia da una famiglia povera e impara da solo a leggere e scrivere.

Nel 1915, in fuga dai pogrom russi e dalla prima guerra mondiale, Penson si rifugia a Kokand (Asia centrale) dove si guadagna da vivere come contabile e come professore di disegno fino al 1917. Successivamente dirige per cinque anni gli atelier municipali di arte di Kokand.

Nel 1921, una macchina fotografica offerta dal distretto di Kokand cambia la vita di questo pittore disegnatore. Max Penson studia tecnica fotografica. Nel 1923, si stabilisce a Tachkent (Ouzbékistan), dove frequenta i fotografi che dirigono atelier professionali e si orienta verso il reportage fotografico.
Dal 1926 al 1948, lavora come fotografo per " La Pravda d'Orient ", e dal 1940 al 1945, per l'armata rossa.

Nel 1939 Max Penson ha la sua unica mostra monografica per la quale lavora al catalogo con Alexandre Rodtchenko: in occasione del quindicesimo anniversario della Repubblica Sovietica Uzbeca, presenta 300 fotografie.

Il lavoro svolto da Max Penson comprende varie migliaia di negativi e stampe originali, sfortunatamente in parte distrutti o deteriorati a causa della cattiva conservazione.
Questo fotografo ha lavorato in un laboratorio, a casa sua, senza beneficiare per molto tempo di acqua corrente, circondato da sua moglie, dai loro quattro figli e dai vicini.

Informazioni

Luogo
Musei Capitolini
, Palazzo Caffarelli
Tipo
Evento
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun

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