Musei Capitolini: Il Galata è tornato a casa

La Statua del "Galata morente" è tornata (20 marzo) ai Musei Capitolini dopo un periodo di tre mesi in esposizione alla "Rotunda" della National Gallery of Art di Washington. Ad accogliere il capolavoro capitolino, sulla Piazza del Campidoglio, l’Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Flavia Barca, e il Sovrintendente Capitolino, Claudio Parisi Presicce, che hanno sottolineato l'importanza di questo tipo di scambi culturali. Il prestito, di altissimo valore, è stato reso possibile grazie ad uno scambio tra Istituzioni all’interno del progetto Dream of Rome che ha portato a Roma, come unica tappa europea all’Ara Pacis la mostra “Gemme dell’Impressionismo-Dipinti della National Gallery of Art di Washington”. 
 “Sono stati 700 mila i visitatori del Galata a Washington. Un vero successo di pubblico - ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Flavia Barca - che dimostra l'elevato valore di questi scambi internazionali che vanno sempre di più favoriti e promossi. Il prestito temporaneo del Galata ha permesso di ospitare al Museo dell’Ara Pacis una settantina di capolavori provenienti dal nucleo fondante della National Gallery of Art di Washington nell’unica tappa europea della mostra “Gemme dell’Impressionismo”. Una operazione
 culturale  che ha anche generato, con i suoi 120.000 visitatori,  un rilevantissimo aumento di introiti per la Sovrintendenza. Attraverso queste operazioni - ha sottolineato l'assessore Barca - Roma rafforza ed accresce in maniera sempre più incisiva il proprio ruolo di Capitale della cultura e della bellezza”.
 Il Galata
 La statua del Galata morente è una delle opere più celebri e visitate delle collezioni dei Musei Capitolini. Rinvenuta a Roma nell’area di Villa Ludovisi, presso Via Veneto, probabilmente tra il 1621 e il 1623, la scultura fu acquistata nel 1737 da Papa Clemente XII per il Museo Capitolino (il Palazzo Nuovo).
 L’opera era parte di un ciclo decorativo che comprendeva anche la statua del Galata suicida oggi conservata al Museo Nazionale Romano– Palazzo Altemps, posto all’interno del santuario di Athena a Pergamo per commemorare la vittoria del re di Pergamo sui Galli.
 Gli studiosi a tutt’oggi discutono se si tratti degli originali o se le statue siano state elaborate, in età romana, sulla base dei modelli di età ellenistica (III secolo a.C.) La statua indossa un collare tipico dei guerrieri celti. La sua espressione è colta nell’attimo che precede immediatamente il suo momento finale, il volto contratto nella sofferenza dovuta alla ferita mortale al petto. La scultura incarna il coraggio nella sconfitta, l’autocontrollo al cospetto della morte, una profonda e commovente celebrazione dello spirito umano.